martedì 18 settembre 2012

Aggiornamento - Arte on FB

Aggiornamento, poco importante, ma pur sempre un aggiornamento!
Arte parla di Arte su facebook si è ingrandito molto (ora ospita anche la sezione "Our Works", dove gli esordienti possono pubblicare brevi brani e ricevere critiche spassionate e, soprattutto gratuite, sia da me che dagli altri lettori). Per questo ho deciso di dedicare a questo Social Network un'intera pagina, col pulsante "mi piace" che permette a coloro che ancora non sono fan di diventarlo in brevissimo tempo, e poi la mini-bacheca con le notizie pubblicate in tempo reale, e infine la sintesi di coloro che già sono fan della pagina. Che aspettate? Siamo già in 72, mettete mi piace anche voi! E aiutate Arte a crescere e a portare la buona novella in tutto il mondo!

giovedì 13 settembre 2012

Lezione 21 - Far leggere il libro a terzi

In questo periodo sono in vena di lezioni, gente!
Allora, mi sono accorta girovagando per il web che molti neo-scrittori si vergognano a far leggere ciò che scrivono. A tutti intendo: amici e parenti in primis, con gli sconosciuti va un po' meglio ma la pudicizia rimane in ogni caso. E in effetti posso capirli: far leggere qualcosa di proprio è un po' come aprire l'anima agli altri. Con amici e parenti è più difficile perché si ha paura di dare un'impressione sbagliata ai loro occhi, oppure perché si crede che le persone a noi più vicine possano avere troppe aspettative.
Insomma, quale che sia il motivo, non sapete quante volte mi sono sentita dire: "Farlo leggere ad altri? Ma scherzi? Mi vergogno troppo!". Ebbene, non c'è niente di più SBAGLIATO!
Allora, se scrivete solo per voi stessi e non avete nemmeno un minimo di voglia di ricevere dei complimenti o arrivare alla fama, vabbè, ritiro tutto. Ma io SO che non è così. Io SO che a tutti gli scrittori piace sentirsi dire che sono bravi. Io SO che nessun esordiente, anche il più pudico che esista, direbbe di no ad una pubblicazione. Perché in realtà noi non scriviamo (solo) per noi stessi: noi scriviamo anche per gli altri. Sempre. Altrimenti che senso avrebbe sforzarsi di migliorare lo stile? Che senso avrebbe scrivere bene per cercare di essere chiari agli occhi degli altri? Se scriveste solo per voi stessi, tanto varrebbe scrivere un diario; se scriveste solo per liberare la fantasia, tanto varrebbe disegnare o ancora meglio, tenersi tutto dentro, immaginare e basta. Invece voi mettete nero su bianco perché in fondo volete diffondere ciò che pensate. Solo che al momento di far leggere ad altri, giustamente, vi viene un po' d'ansia.
Quello che voglio che capiate, però, è che è normale, e che bisogna categoricamente vincere questa paura. E prima si sconfigge, meglio è per voi. Se continuate a covarla vi impedirà di far leggere qualsiasi cosa a qualsiasi persona, amico, parente, o EDITORE. La paura vi potrebbe realmente bloccare ancora prima che iniziate a partecipare. E non dovete permetterglielo!
Allora, i miei consigli sono semplici. Se avete questa paura l'unica cosa da fare è prendere coraggio, ingoiare il rospo, e buttarsi! Scegliete la persona che più vi aggrada, meglio se la conoscete di persona. Potrebbe essere un amico appassionato di lettura, o una persona comunque di cui vi fidate. Dategli il pezzo che volete fargli leggere. Anche breve per iniziare. Dopodiché non pensate, e intendo letteralmente: niente viaggi mentali, niente timori, niente di niente! Solo la pura e semplice oggettività: "Adesso glielo faccio leggere. Punto e basta". Non pensate che possa non piacergli: se è un vero amico, gli piacerà. E se per caso non dovesse avere successo... e chi se ne importa! Incassate il colpo, o meglio, fatevi dare dei consigli per migliorare e la prossima volta andrà meglio.
Un altro buon metodo per vincere la paura è non conoscere chi sarà il vostro recensore. Ci sono siti appositi, se non avete problemi di copyright, come EFP per le fanfiction. O, ancora, io spesso uso il forum ufficiale di Licia Troisi, Lands & Dragons, che ospita una sezione apposita in cui si possono inserire i propri pezzi per poi ricevere commenti e consigli del tutto neutri e spassionati. Ma questi non sono gli unici siti, io vi ho citato solo quelli che conosco io. Ce ne sono centinaia, basta che scegliate quello che più vi aggrada. E' anche questo un buonissimo modo per vincere la paura: vi assicuro che al primo complimento che vi faranno sarete già molto più sicuri di voi stessi.
Insomma, abbiate il coraggio di vincere questa paura! Anche perché far leggere il libro a terzi è molto importante anche in vista di una pubblicazione: loro noteranno gli errori che voi non vedete, vi diranno cosa secondo loro non va... insomma, miglioreranno il vostro lavoro.E migliore è il lavoro, più probabilità avete di venire scelti da un editore. Quindi mettetevi in questa prospettiva: se volete andare avanti, i lettori vi servono. E prima cominciate, meglio è. Forse non vi abituerete mai del tutto, un po' di ansia rimarrà sempre, ma a lungo andare riuscirete a rispondere "sì" ad ogni persona che chiederà il vostro libro/racconto in lettura. Fidatevi di me, non ve ne pentirete. Parola di Arte!


venerdì 7 settembre 2012

Lezione 20 - Precisione!

Ehilà! Dopo le vacanze, finalmente eccomi con una mini lezione nuova nuova.
Allora, oggi si parla di precisione. Sì. Cosa intendo? Intendo l'essere chiari su ciò che si vuole dire tutte le volte che si scrive. Già perché a volte mi capita di leggere brani imprecisi: mi faccio un'idea mentale di ciò che sta accadendo e all'improvviso l'autore inserisce un particolare che fa cambiare tutto.
Mi è capitato ultimamente leggendo un pezzo brevissimo, e devo dire scritto molto bene. Si parlava di due personaggi che lottavano. La vittima era una donna, e questo era chiaro fin dal principio. Ma fino a metà testo ero convintissima che l'aggressore fosse un uomo, lo avevo dato per scontato, non essendoci su di lui informazioni precise. Invece era una donna, e io ho dovuto cambiare l'immagine mentale che mi ero fatta fino a poco prima. Il che è profondamente sbagliato.
Ora, nel testo in questione non era nulla di grave, assolutamente. Bastava aggiungere due o tre parole, e in ogni caso si vedeva che era un pezzetto scritto di getto, quindi non merita alcuna critica. No, l'ho usato come esempio per parlare degli episodi VERAMENTE gravi: mi è capitato di leggere racconti lunghi, anche libri in cui l'imprecisione portava il lettore a dover cambiare ciò che si era immaginato a racconto inoltrato. Questo è profondamente sbagliato, perché interrompe la narrazione. Mai, mai interrompere! Il lettore deve uscire dal racconto solo quando lo vuole LUI, non quando lo decidete voi.
Quindi, mi raccomando, precisione fin dall'inizio! Riportare ad esempio una caratteristica di un personaggio ormai conosciuto solo molto dopo tempo può indurre quest'effetto, far pensare al lettore "Ah, ma allora prima...".
Insomma, siate coerenti! Fate capire subito ciò di cui volete parlare, perché cose che per voi sono scontate non lo sono per il lettore. Voi dovete costruirgli tutto, o almeno tutto ciò che è essenziale e importante. Guai a dimenticare particolari importanti, potrebbero far fraintendere al lettore l'intera opera.
Ovviamente ci sono anche occasioni in qui questo è voluto, ad esempio quando si creano i colpi di scena. Ma vi assicuro che un lettore sa distinguere tra un colpo di scena e una dimenticanza. Quindi lo ripeto: siate precisi fino all'inverosimile! Tutto ciò che ritenete banale o scontato, nel dubbio, ditelo! Poi, come dico sempre, si farà sempre in tempo a togliere, nel caso servisse.